Quando appare una grande personalità,
chiedetevi anzitutto dov’è il suo dolore.
Léon Bloy
Se perdi la ricchezza non perdi nulla;
se perdi la salute perdi qualcosa;
se perdi la tua personalità perdi tutto.
Billy Graham
Quando entri dentro i meccanismi della Visione Radicata nel corpo, diventi subito sensibile alle doppie immagini:
ad esempio, Maura esponeva -a sé e agli altri- immagini bellissime e coinvolgenti
ma si percepiva immediatamente l’incoerenza e poi la recita, il respiro iperventilato e l’ansia, in alcuni tratti l’angoscia, diffuse, che l’attanagliavano letteralmente.
Due mondi:
- Il primo in superficie che cerca di lavorare per ammorbidire l’altro
- Quello profondo, composto da visioni di sé di indaguatezza e grande preoccupazione.
Dal vivo poi, le osservazioni su corpo, emozioni ed energia, assumono ancor più significato:
- Maura ha una parte alta molto sviluppata, pesante, con le spalle e il collo avvolte da uno spesso strato di tessuto connettivo…
- … e una parte bassa fragile, con una debolezza cronica alle gambe e problemi annosi ai legamenti delle ginocchia.
Si diventa sensibili in breve tempo ad osservare in sé e negli altri le immagini doppie:
mi devo sorridere
-e si vede dal sorriso volenteroso, accentuato e forzato-
altrimenti la mia ansia mi travolge.
La quale ansia è percepibile dal respiro, dalle posture, dalle tensioni croniche del viso e da altri particolari.
Negli esercizi con il corpo, le due immagini sono visibili -come due diverse fotografie- prima e dopo intense sessioni che facciano emergere e integrare la struttura.
Per questo, la Pratica Corporea ci aiuta in modo difficlmente sostituibile. Perché integra ciò che il pensiero e la riflessione, elucubrazione, ruminazione, non potranno mai “risolvere”.
Costringe ad accettare davvero ciò che invece vogliamo constrastare da una vita, mentre è solo da rimettere nel circolo delle emozioni e da valorizzare poiché ci ha resi come siamo, imperfette meraviglie.
Tali esperienze pratiche, concrete, quotidiane e settimanali, attraverso il lavoro su se stessi, “fanno luce” (come vedete sono tutte metafore immaginative) su “che cosa deriva da che cosa”, o su “tutto il giro del fumo”, come dice un altro caro cliente.
Visione Non Radicata – Sintomi e Difficoltà
Maura infatti come prima cosa lamenta:
- enormi difficoltà di denaro
- di non trovare un posto nel mondo
- di sopravvivere appena al peso dell’impossibilità di vivere delle proprie abilità di terapeuta olistica
- e tornare ogni volta a dover lavorare come impiegata
- avvertendo due mondi contrapposti, due immagini in opposizione.
– “Ma non c’è mai un momento in cui questa contrapposizione, questo peso, non ti opprime?”.
– Lei sorride e s’illumina, inaspettatamente:
“Solo quando danzo, una volta a settimana”.
E prende a raccontare un mondo totalmente diverso.
Ogni sette giorni, mentre balla:
- ritrova se stessa bambina
- univoca
- serena
- leggera
- integrata
- non sente il rifiuto della propria famiglia
- che poi ha caratterizzato tutta la sua vita: “volevo esistere, essere me stessa, ma sentivo che non me lo avrebbero mai permesso”.
Qui emerge anche un’altra osservazione importante per il suo cammino:
- allora, forse, loro non lo permettevano: ma oggi? Sono reali le difficoltà?
- Oppure a “vincere” sono le rappresentazioni interiori, le visioni ripetute di sé e certo ormai presenti da decenni, dove lei si vede mentre non può mai, non basta mai, non si concede mai?
- Non sarà per questo che le dicono spesso che è lei stessa a impedirsi di star bene?
- A darsi obiettivi difficili da mantenere e generosità esagerate che s’impone con la volontà?
Ecco perché la terza immagine può sanare tutto. Quella di-per-sé-già-al-di-là dei problemi. Quella che si pone oltre. Maura che danza. Basta sentirla raccontare di questa versione splendida di sé per comprendere che la soluzione è già lì.
In questo periodo Maura sta semplicemente portando il sorriso naturale dell ballo a tutta la sua vita, illuminandola. E ogni cosa è illuminata.
Ne abbiamo parlato anche in Le Due Connessioni.
Ora, vi chiederete:
Abbiamo tutti doppie immagini?
E che cosa si può fare sapendolo?
La prima risposta è sì, le abbiamo tutti.
a) La prima immagine di sé e della vita, Visione Non Radicata e immediatamente percepibile, è come al solito quella del Tema della nostra vita, dei grandi obiettivi sbandierati ma falsi, attinenti al falso sé, di ciò che ci attiva da sempre ma non ci soddisfa mai: nel caso di Maura l’essere volenterosa, il dichiarare che è nella battaglia per l’affermazione di sé e che: “prima o poi ci riuscirò, senza mai chiedere niente a nessuno”. A patto di non farcela mai davvero.
b) La seconda immagine, questa sì Radicata, reale, concreta e “lavorabile”, è quella sottostante, quella del vero sé, della ferita ricevuta: io mi sentirò sempre rifiutata, o ignorata, o non all’altezza -a seconda del carattere- e per questo avrò sempre l’ansia di dovermi affermare, o di farmi vedere, o di essere autorizzata o chissà che altro ancora…
Cosa ci può fare Maura e cosa possiamo farci noi?
Seguire le fasi della trasformazione:
Visione Radicata – La Danzatrice Leggera
a) Accettare la seconda immagine, quella profonda, per sempre. Assumere il punto di vista della verità, della profondità -magari fissando su carta le frasi emotive sfuggenti e per questo molto utili- che vengono fuori da sé e che rileggeremo ogni giorno per mesi fino a quando non ci faranno più male.
b) Ascoltare, accogliere e non agire mai più reazioni a queste vecchie istanze, poiché sembra che chiedano risoluzione ma in realtà necessitano solo calore e comprensione, visto che sono solo un vecchio trauma.
E così, sintonizzarsi su una realtà completamente nuova:
c) Far vivere dentro di noi immagini “terze” di leggerezza, nel suo caso, la danzatrice leggera, rispetto alle 2 dicotomiche e sempre in opposizione della Ferita (“sarò sempre riifutata”) e del Tema (“ma ce la farò da sola ad affermarmi”).
d) Trovare il modo di integrare la nuova accettazione e le levità che ne derivano in una vita molto più sostenibile in termini di salute, meno stress e molta più soddisfazione.
e) Predisporsi al grande cambiamento di immagine appunto, di Visione Radicata di sé:
- cosa sarebbe stato se non fosse successo quel che mi ha forgiato così?
- Quale abbondanza avrei potuto vivere?
- Che ruolo positivo, pieno, entusiasta avrei voluto sentire da chi mi stava vicino?
- E quali stimoli avrei sentito dai genitori che, purtroppo non hanno potuto esercitare?
Ora, immedesimarmi in questa abbondanza -che adesso posso sviluppare- mi fa stare meglio? In che modo ripetibile?
- Che cosa mi fa sentire meglio di questa immedesimazione? Il sostegno, il respiro più ampio? Maggior Sicurezza di sé?
- Quale immagine più vera emergerebbe? Quale condizione realistica, realmente libera e potente?
E la coltivo. Punto.
f) E occorre fare tutto questo attraverso il corpo, con una pratica quotidiana, allo stesso modo delle altre 4 pratiche, dall’accettazione alla visione…(che trovate descritte e spiegate in ogni dove in questo blog). Altrimenti non abbiamo FATTO niente, quindi NON cambierà niente. Abbiamo creato conoscenza, non cambiamento.
Tutto ciò che conosciamo di nuovo è solo un sollievo se non è legato ad azioni concrete.
Allora perché non trasformarlo in pienezza totale?
Colpisce sempre vedere moltitudini che si fermano ad un passo dal benessere, accontentandosi del parziale sollievo di sapere da dove derivano le proprie dinamiche, fino a che queste si ripresentano.
Se invece sto nel corpo, se pratico tutti questi nuovi pensieri, abitudini, aperture e rituali e lo faccio in profondità e affrontando tutto ciò che mi faceva paura, attraverso la bioenergetica o qualsiasi altra terapia o disciplina che mi faccia star bene, allora la mia personalissima via per il benessere è tracciata.
E respiro finalmente in modo nuovo e ripetibile tutti i giorni.
L’anima e il corpo non sono due cose diverse, ma solo due modi diversi di percepire la stessa cosa. In modo analogo, la fisica e la psicologia rappresentano solo due tentativi diversi di unificare le nostre esperienze mediante il pensiero sistematico.
Albert Einstein.
Non muovere mai l’anima senza il corpo, né il corpo senza l’anima, affinché difendendosi l’uno con l’altra, queste due parti mantengano il loro equilibrio e la loro salute.
Platone
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Visione Radicata: 26. In Un Giorno Come Questo, Non Si Sente Felice di Essere Vivo?