Visione Radicata: 26. In un giorno come questo, non si sente felice di essere vivo?

 “In un giorno come questo,
non si sente felice di essere vivo?”


“Non mi spingerei fino a tanto”.

Samuel Beckett
(Nel giorno dell’assegnazione
del Premio Nobel per la Letteratura)

 

Chi è preso a difendersi non ha tempo né spazio per vedere le proprie meraviglie.

 

Questo è il motivo per cui parliamo di Visione Radicata.
Perché più realistica, connessa, collegata alla verità, quindi al concreto.

I suoi rimandi danno emozioni di stabilità e progressione, fiducia e integrazione.
E ne abbiamo bisogno come il pane.

Parliamo di visioni e non di semplici immagini interiori perché sono più vive, complesse, articolate e legate al corpo e almeno ai tre sensi principali -vista, udito, tatto- e non sono quindi rappresentazioni bidimensionali, piatte e illusorie, prive cioè di un vera soddisfazione nella realtà.

E così costituiscono una storia. La nostra storia.
Come abbiamo detto in Una Storia che Valga la Pena:

immagini + emozioni

costruiscono una storia.

Che rimane dentro di noi per decenni,
spesso per tutta la vita.

 

Allorché SOLO un’Altra Storia,
Più VERA e svelata coscientemente, profondamente,

IN NOI e DA NOI
PIU’ AUTENTICA – MATURA – ACCETTANTE – REALISTICA – CONDIVISA

può mutare il corso degli eventi della nostra esistenza.

Altrimenti abbiamo fatto intrattenimento.

Le storie sono l’unica cosa che ci ispira.
Quindi l’unica cosa che conta.

E può essere una storia di sconfitte e di fatiche, oppure di affermazioni, appunto.
E quante volte non sappiamo vedere le nostre affermazioni?

Se ci pensate, ecco in cosa consiste una terapia, un’evoluzione, un lavoro su se stessi.

 

Ruggero ad esempio, in questo periodo si confronta su “Accettare Davvero”.

Ha avuto recentemente un’epifania: dopo anni a ripeterselo senza crederci fino in fondo, ha dovuto ammettere fino all’ultima goccia:

  • io non sentirò mai di avere obiettivi miei reali e profondi
    (mentre qualcosa in realtà c’è sempre che m’ispira, se mi ascolto davvero)
  • mai percepirò che posso liberarmi dal rammarico
  • (anche se, quando lo accetto, questo rammarico cambia forma e perde significato)
  • mai sentirò di potermi meritare una famiglia e dei figli
  • (mai “quella” famiglia sempre fantasticata, compensatoria, ideale, mentre una relazione sincera, perché no?)

E ciò perché -come ormai sappiamo entrambi-…

  • ogni suo obiettivo era un falso clamoroso, giusto per darsi una direzione forte, un’identità precisa, un’apparente inserimento nel mondo, come desiderano tutti.
  • Il suo rammarico per qualsiasi scelta è da sempre esagerato, come un’agitazione perenne, senza alcun reale fondamento, solo perché da piccolo non poteva fare ciò che voleva, quindi ora sente sempre -se sceglie A, il rammarico di non aver vissuto B…
  • E la famiglia e i figli non li ha mai voluti sul serio, poiché sentiva nel profondo che non erano “puliti”, bensì colmi di false aspettative e ha finito ogni volta per boicottarli.

 

Tutto questo “falso sé” si è sviluppato solo per una smania della sua parte bambina, cresciuta con divieti assurdi.

  • Non poteva da piccolo essere se stesso
  • andare a giocare senza motivi validi (!)
  • elevarsi, individuarsi
  • non poteva mai sentire che gli altri c’erano per sé.

 

Tutto qui. Tutto qui?!

Voi direte: ti pare niente? Ti sembra facile accettare affermazioni del genere?

E io vi rispondo: vi pare poca l’energia che si libera in un’operazione del genere?

La verità è l’unica abbondanza.

Lei è lì che aspetta: 10 giorni / 10  mesi / 10 anni.

Sempre impegnativa sarà, ma sempre da lì occorrerà passare: vuoi la verità o vuoi continuare a raccontartela?

Tutto qui.

Per Ruggero, si scatenano esempi sconcertanti di

 

Visioni Sradicate                        contrapposte a         Visioni Radicate

Professionista Affermato, “In Grado”          /                     Uomo Maturo, Vero, Ferito, Reale
Marito, Padre, Figlio Adeguato                   /                     “Essere” Emotivo, Appassionato
Imprenditore di Successo                          /                     Anima finalmente con un’Identità
Partner Generoso e Presente                     /                     Single che preferisce la libertà
Cauto, Comprensivo, Attento                     /                    Travolto, Vibrante, Incazzato

 

E quando si percepisce nella parte destra dello schema, si sente meglio, molto meglio.
E sta cominciando ad assumere finalmente l’idea che va bene così.

Va molto meglio così.

 

Fin da ragazzo, mi ha sempre colpito il caso di Samuel Beckett, che era un grande narratore di storie… e di cui abbiamo riportato l’epigrafe in testa a questa nota.

Ottenne il successo -per esempio con il testo Aspettando Godot- e il Nobel per la Letteratura nel 1969, probabilmente quando decise di compiere passi drastici -lasciandosi per sempre il passato alle spalle. Un concetto che m’impressionò molto, da un suo studio su Proust, fu che la routine e l’abitudine, “non sono che il cancro del tempo”.

Ciò comportò anche e soprattutto “mettere a posto” la propria storia famigliare.
Della madre disse: “non voglio più sapere niente di lei. Non le auguro né bene né male. Voglio semplicemente che scompaia dalla mia vita”. Irlandese, andò a vivere a Parigi, si fece installare una linea telefonica che poteva solo chiamare e non ricevere. E iniziò a scrivere in Francese.

Di Beckett e della sua storia emblematica, ne parliamo anche nel punto: Smetterla di Aspettare Godot.

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